Per parto pretermine si intende un parto che avviene prima della 37 w di gestazione. In Italia ogni anno circa il 10% dei bambini nati vivi nasce prima del termine di gravidanza.
Perché avviene?
Non sempre è possibile dare una risposta univoca ed immediata.
Può essere dovuto a fattori concomitanti, ad esempio:
- Età materna < 18 anni o > 40 anni;
- Fumo di sigaretta, alcol e/o uso di droghe in gravidanza;
- Malnutrizione e/o disidratazione materna;
- Anemia materna
- Infezioni del liquido amniotico e/o vaginali;
- Pregresso parto prematuro o aborto spontaneo;
- Gravidanza gemellare;
- Fecondazione in vitro;
- Patologie e anomalie ad utero e/o alla placenta;
- Polidramnios e oligoidramnios;
- Ipertensione in gravidanza;
- Diabete in gravidanza;
- BMI pregravidico elevato o bassi;
- Infortuni o traumi fisici durante la gravidanza;
- Forte stress in gravidanza.
Cosa succede?
Generalmente si verifica con inizio di contrazioni uterine che iniziano come nel periodo prodromico a termine di gravidanza con crampi fissi o intermittenti simili ai dolori mestruali nella zona sovrapubica. Altre volte può verificarsi la rottura delle membrane. In entrambi i casi è necessario recarsi in ospedale.
In ospedale, dopo aver verificato che si tratta di un parto pretermine e in relazione alla settimana di gestazione si effettuano degli esami ematochimici e si somministrano dei farmaci alla donna nel tentativo di fermare il travaglio di parto (tocolitici) e per indurre la maturazione polmonare nel feto (cortisonici).
Quali sono le conseguenze?
Dipendono dalla settimana di gestazione, ovviamente più bassa è la settimana più sarà grave la situazione del neonato e questo perché non avendo trascorso tutto il tempo necessario in utero, il neonato avrà degli organi non completamente sviluppati. Le conseguenze per il neonato possono essere a breve termine (problemi respiratori, cardiaci, neurologici, gastrointestinali, sanguigni, immunitari) e a lungo termine (problemi di vista, uditivi, dentali, cerebrali, cognitivi e comportamentali fino alla paralisi cerebrale).
Esiste un modo per prevedere un parto pretermine?
Durante la gravidanza il ginecologo esegue attraverso l’ecografia ostetrica la cervicometria, cioè va a misurare la lunghezza del collo dell’utero. Se viene posta diagnosi di raccorciamento cervicale la donna viene invitata al riposo e vengono eseguiti degli esami per cercare la causa.
Se c’è un’incontinenza cervicale può essere considerata la possibilità di eseguire un cerchiaggio per aumentare la tenuta del collo dell’utero.
Nei casi di pazienti sintomatiche per parto pretermine può essere eseguito un tampone vaginale per la ricerca della fibronectina fetale. Tra la 22-35 w di gestazione la fibronectina non dovrebbe essere presente in vagina in quanto prodotta dal liquido amniotico. Se il test è negativo permette di identificare un basso rischio di partorire nelle due settimane successive all’esecuzione. Se il test è positivo invece non ha un valore predittivo su quando e se avverrà il parto pretermine ma permette di considerare la donna a rischio e di adottare delle misure di controllo e prevenzioni maggiori.