È l’istinto più naturale che il neonato prova e segue appena nato. Tutti i neonati al primo contatto pelle a pelle con la mamma cercano subito il seno, fiutano il capezzolo e cercano di risalire per raggiungerlo. Sembra assurdo vero? Invece no, i cuccioli di mammiferi riescono a trovare il seno da soli e questo fenomeno si chiama BREAST CRAWL. Le raccomandazioni mondiali riguardo l’allattamento dicono che entro mezz’ora dalla nascita il neonato dovrebbe avere già la possibilità di attaccarsi al seno.
Nelle prime ore dopo il parto, il contatto pelle a pelle, faciliterà l’attacco al seno e la fuoriuscita del COLOSTRO, un concentrato di ormoni, immunoglobuline, vitamine, anticorpi, proteine che la mamma passerà al suo bimbo in maniera diretta. Ha un tipico colore giallastro, è più denso del latte e fino all’arrivo della montata lattea il bambino si nutrirà di esso.
Ma come fa a bastargli? E’ molto nutriente, poche gocce sono un super concentrato di cibo per i neonati. Inoltre contiene immunoglobuline A, che il neonato non ha alla nascita e gli permettono di proteggere l’intestino e l’apparato respiratorio da eventuali microrganismi pericolosi.
Generalmente in terza giornata dal parto, arriverà la montata lattea in cu arriverà il “latte di transizione”: il latte cambierà la sua consistenza, sarà più acquoso e lattescente, ma manterrà sempre le caratteristiche nutrizionali anche se all’interno modificherà i componenti presenti (meno proteine e sali minerali, più grassi e lattosio). In questa fase il seno inizia a produrre il latte necessario a soddisfare i bisogni del bambino per cui avrà una fase di calibrazione.
Intorno al primo mese di vita, il latte diventerà poi maturo e avrà tutte le caratteristiche per soddisferà i bisogni del neonato per la sua crescita. Tutte le linee guida mondiali ne raccomandano sempre l’uso come alimento migliore per il bambino.
MA COME FACCIO AD ALLATTARE?
Tu mamma hai tutte le competenze innate per allattare, devi solo metterle in pratica.
L’allattamento al seno è a RICHIESTA, il neonato si attaccherà al seno tutte le volte che vorrà affinchè possa soddisfare i suoi bisogni nutrizionali ma anche di contatto con la mamma.
Alla nascita e per le prime settimane dopo il parto il neonato chiederà molto spesso il latte, saranno necessarie probabilmente 8-12 poppate nell’arco delle 24 ore e questo perché alla nascita il loro stomaco è grande quanto una CILIEGIA e il latte materno essendo facilmente digeribile permetterà allo stomaco di svuotarsi facilmente. A 10 giorni dalla nascita sarà grande quanto una pallina da ping pong e pian pianino crescerà ancora fino alle normali dimensioni dello stomaco.
È importante sottolineare quindi che pasti frequenti non vuol dire che ho poco latte, ma che il latte prodotto è adatto alle dimensioni del suo stomaco.
Attaccando il bambino al seno tutte le volte che lo richiede, permetterò al seno e al corpo di calibrare e soddisfare al bisogno di latte che lui stesso richiede: infatti più attacco il bambino al seno e succhia più stimola la produzione di latte. Quindi meno si allatta e meno latte produrrò.
Il bambino può essere allattato in qualsiasi posizione (seduta, semi-reclinata, sdraiata sul fianco, in piedi) purchè questa posizione sia comoda per la mamma che sarà rilassata.
Le posizioni del bambino possono essere diverse: a culla, abbraccio incrociato, verticale, rugby. Una volta presa confidenza con l’allattamento vedrai che riuscirai ad allattarlo in qualsiasi posizione
Un buon sostegno all’allattamento ci permetterà di vivere serenamente questo meraviglioso momento.
È giusto sapere quali sono le maggiori complicanze in allattamento, ma tutte risolvibili:
- CAPEZZOLI DOLENTI: un attacco del bambino non corretto e la sensibilità del capezzolo possono comportare inizialmente della dolenzia ai capezzoli. Rivedere l’attacco ed eventualmente applicare delle creme specifiche.
- RAGADI: sono delle soluzioni di continuo (taglietti) che si possono creare sul capezzolo con fuoriuscita di sangue. Quasi sempre sono dovute ad un attacco del bambino sbagliato. È importante quindi che il bambino si attacchi correttamente. Non preoccuparti se dovesse comparire una ragade, per quanto dolente si può guarire e continuare tranquillamente ad allattare.
- INGORGO MAMMARIO: è dovuto ad un non adeguato deflusso del latte dalla mammella: nella mammella ci sono maggiori quantità di latte rispetto a quello che il bambino succhia. Può capitare all’inizio dell’allattamento oppure quando non si fa l’allattamento a richiesta e quindi nei dotti può depositarsi più latte del dovuto. In questi casi è necessario risolvere l’ingorgo per riprendere ad allattare serenamente.
- MASTITE: è l’infezione di origine batterica dei dotti della mammella, spesso associato ad ingorgo mammario o alla presenza di ragadi. I sintomi più frequenti sono di un forte dolore al seno, accompagnato da gonfiore, rossore, pelle tesa e febbre. In questi casi è necessaria una terapia antibiotica e antipirettici o antinfiammatori.